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LO STILE MINIMAL

Avete presente il detto Less is more? Ecco, quest’idea per cui avere meno sia in realtà una forma di arricchimento è il concetto che sta alla base dello stile minimal. Il minimalismo, infatti, è una vera e propria filosofia di vita, e lo stile minimal ne rappresenta l’applicazione nell’ambito dell’interior design.

Anzitutto, vige la regola del famoso decluttering: liberare gli spazi di casa dal superfluo, che non rende felici. Seguono poi gli altri dettami dello stile minimal, che assomiglia molto a quello contemporaneo, ma è ancor più essenziale e con un minor occhio di riguardo verso innovazione e tecnologia domestica.

La palette di colori

Lo scopo dello stile minimal è quello di creare dentro le mura di casa un ambiente il più possibile luminoso, ordinato, pulito e libero dal superfluo e dalle distrazioni. Per questo, cromaticamente si lavora come “per sottrazione”, scegliendo quasi sempre il total white per le pareti, le superfici e i rivestimenti.

In alternativa, la scelta ricade sempre su colori soft, in grado di calmare a prima vista l’occhio e così anche la mente, come il tortora, il beige e, in particolar modo, il grigio nelle sue varie gradazioni. Le linee sono segnate da alcuni dettagli in color nero, come nello stile contemporaneo, oppure dai toni sempre soft del legno chiaro.

I materiali

I materiali più apprezzati nello stile minimal sono quelli naturali e sostenibili, principalmente per la loro semplicità sia estetica che manutentiva. Quindi, in particolare per mobili e accessori (pochi e di qualità!), la scelta ricade su legno chiaro, liscio e resistente, iuta, vimini e rattan.

L’importante è che i materiali siano durevoli, perché il minimalismo prevede anche il minimo degli sprechi e della sostituzione degli oggetti: non mancano quindi, per superfici e rivestimenti, materiali come vetro, pelle, metallo, parquet e resine.

Le luci

In generale, ma soprattutto per quanto riguarda la scelta relativa all’illuminazione, nello stile minimal siamo agli antipodi dello stile classico e di alcuni aspetti “romantici” dello stile cozy. Quindi: assolutamente no a grandi lampadari di cristallo o lucine sparse per casa e puramente decorative.

Anche la luce, in una casa dallo stile minimal, risponde ai criteri di essenzialità e naturalità: infatti, la luce naturale è la fonte di luminosità principale (anche per questo le pareti tendenzialmente rimangono bianche), mentre le lampade sono poche e poco ingombranti, ad esempio a sospensione, a stelo oppure a faretti incassati a parete, preferibilmente con luci fredde e a basso impatto energetico, come nello stile contemporaneo.

Cosa non può mancare...

Nel caso dello stile minimal, lo spazio vuoto è sinonimo di libertà e felicità: non c’è niente, quindi, che non può non mancare!

Ciò che conta è che ogni oggetto, ogni angolo di casa sia essenziale, pieno e vuoto allo stesso tempo. Pieno soprattutto di luce naturale, che è l’elemento che non dovrebbe mai mancare, anche in una casa dalle dimensioni notevolmente ridotte: in questo caso, infatti, l’arredamento in stile minimal è l’ideale, perché si fonda sull’importanza di vivere in ambienti liberi e il più possibile aperti e luminosi, creando soluzioni abitative semplici e, per lo più, “salvaspazio”, dove si apprezza davvero ciò che si ha e che rende felici! 

...e alcuni consigli pratici

  • Per gli spazi piccoli, tre elementi chiave per creare maggiore apertura e ampiezza visiva: total white alle pareti, superfici di vetro e specchi ovunque. 

  • Un armadio a muro è un ottimo escamotage sia per la camera da letto che per “nascondere” tutto ciò che, esponendolo, creerebbe disordine e squilibrio.

  • Per mantenere gli ambienti liberi e aperti ma al tempo stesso funzionali e confortevoli, il segreto è quello di appoggiare il più possibile l’arredo alle pareti, per non ingombrare il centro delle stanze, che resta “vuoto”, e di prediligere mobili lineari e sospesi da terra o con appoggi sottili, appunto poco ingombranti, anche visivamente.

  • In particolare, lo spazio living in versione minimal è un grande e luminoso open-space dove il passaggio dalla zona della cucina alla zona del soggiorno risulta molto fluido e libero. 

  • Gli arredi del soggiorno sono pochi ma di qualità: un divano lineare, confortevole, un ampio tappeto sopra cui poggia un tavolino di vetro. Tutti rigorosamente in toni neutri e molto soft. 

  • In cucina, idealmente a isola o penisola, le superfici sono lisce, laccate oppure opache, di colori chiari e possibilmente in continuità con quelli della zona del soggiorno, mentre gli elettrodomestici, pochi e molto funzionali, sono per lo più nascosti, per non creare ingombro e disordine


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